20151029

#813 (Le nuove mosche #134)


ERRATA COMPLICE

Solo dopo molti anni di coincidenze e forsennato fatalismo per quel numero si rese conto di aver sempre abitato in un interno 9.

#812

L'uomo è l'unico animale che è riuscito ad allevare e addirittura addestrare altri animali. In natura esiste anche la simbiosi, un do ut des istintivo che fa ormai parte del patrimonio evolutivo di molte specie; ma nell'imitazione – quindi a posteriori – di questa dinamica, l'uomo non può prescindere dall'imposizione della cattività, perché nessun animale sperimenterebbe alcun tipo di collaborazione spontanea con lui. L'uomo è per sua nautra un padrone, non un compagno, e il suo unico vero contributo all'evoluzione sta nell'idea di possesso e proprietà.

20151026

#811 (Le nuove mosche #133)


LAND ESCAPE

Fu così che il 6 Ottobre 1907 in un bagno di Dublino, per un prodigio della fisica che univa culo e caso, John Stephen, detto Joe, inventò involontariamente l'idromassaggio, per la gioia dei vostri borghesissimi deretani.

#810

Che stupidità, avere nostalgia del passato anche se non stavamo insieme, no?
Eppure, a differenza di oggi, l'amore sembrava più vicino, sempre dietro l'angolo, quasi a portata di mano.

20151024

#809 (Le nuove mosche #132)


È D'O NOVE

Dove siete Peggy Guggenheim, Gertrude Stein, dove siete? Ho bisogno di un agente, che sia anche un poliziotto che arresti il fiume ininterrotto di proposizioni, che sia la neve che seppellisca tutti i miei libri in un letto bianco di pizzo e dimenticanza.

#808

Se ne accorse perché le bottiglie di vetro in cucina cominciarono a tintinnare come un picchio che becca se stesso.
Ma cosa sarà? Il primo tram del mattimo? L'inquilino del terzo piano che scende le scale? Quelli del secondo che hanno ricominciato a fare sesso? Il terremoto? I dinosauri?
A quest'ora del mattino, per Clara Schumann tutto è possibile.

20151022

#807 (Le nuove mosche #131)


FISHER DA 6

Latore di morte, Tex il maggiordomo scivolava sul pavimento come solo lui, dopo anni di esperienza, riusciva a fare.
Né la mano né il vassoio né tantomeno le tazzine tremarono, benché la sua padrona e gli ospiti di lei fossero le prossime vittime.

#806

Sceso ogni mattina dal metrò pernsai che, come ogni giorno, andavo a lavoro con le migliori intenzioni, tra le quali avevo quella di non far saltare tutto in aria. Ma fatte le scale per emergere in superficie la gran folla di tutti i miei colleghi, gli sguardi rivolti verso l'alto, avevamno invaso il marciapiedi e la strada difronte alla sede dell'azienda, assieme a curiosi, giornalisti, poliziotti, infermieri, vigili del fuoco e quelli che avevano tutta l'aria di essere artificieri.
Malgrado l'evidente mancana di logica delle disposiozioni di sicurezza, le vie d'accesso all'isolato erano state bloccate. Il sole splendeva e tirava un bel vento forte. Era una magnifica giornata.

20151021

#805 (Le nuove mosche #130)


TANTO HO VENUTO

Questa bicicletta, insomma, mi costringe a non correre. Pedalo in monorapporto, uno scambio a senso unico anche se imbocco un divieto d'accesso. Rotola lenta, la pedalata sulla vecchia Bianchi di famiglia sotto il vecchio borsalino nel vecchio giubbino di pelle. Senza frenesia da Mountain Bike mi sento quasi un uomo.

#804

E quando i capperi finivano, conservava il sale depositato sul fondo del barattolo per futuri saporiti piatti. In questo modo ricordava e onorava in tempi d'abbondanza quelli in cui il sale era merce rara.

20151020

#803 (Le nuove mosche #129)


ALL'IMPROVENZA

La mancanza prolungata di una donna mi stava trasformando in un animaluccio, un bruto senza alcuna cura di sé. E paradossalmente più ne stavo lontano e meno m'importava di piacergli. D'altra parte ciò mi stava portando alla totale indipendenza da tutte le mode, che mi avrebbero voluto uguale a tutti gli altri.

#802

Quattro noci, tre fichi secchi, qualche fettina di prosciutto di cervo, un pezzetto di parmiggiano e una fetta di pane di segale. Questo fu il pranzo della domenica che Tomić decise di concedersi durante quel lungo viaggio.

20151019

#801 (Le nuove mosche #128)


CAMERA CON LISTA

Quella visione gli ricordò il padre, inginocchiato nel bagno davanti al lavello a imbottigliare e smistare l'olio, non molto buono, per la verità, quell'anno.
Ciò non poteva che presagirgli il prossimo Colpo della Strega, il giorno dell'Osso Sacro, la primordiale ricorrenza del Reuma, che cade sempre nelle giornate di pioggia, come quelle in cui il vecchio padre s'inginocchiava pregando per l'olio buono.

#800

Lei aveva un'atavica paura di essere toccata. Quanto a lui, non sopportava la sensazione di toccare qualcun altro. Al netto dell'impossibiità di aiutarsi in caso di emergenza, e dell'inevitabile mancanza di sesso, erano una coppia perfetta.

20151017

#799 (Le nuove mosche #127)


DUEMILLA JOVOVICH

Il vero senso della tragedia mi è chiaro solo ora che siamo ormai lontani, perché ho capito che anche se lui non fosse mai esistito tra me e te non avrebbe potuto comunque funzionare.
"Io non ti amo," hai scritto nella tua ultima lettera, anni dopo quel che è accaduto. Ora rispondi, me lo devi.

#798

"Prometto che non troverai mai peli appena tagliati nel lavandino."
"Giuro che non troverai mai peli ancora da tagliare sulle mie gambe."

20151015

#797 (Le nuove mosche #126)


MASTER DON

In mezzo alla neve è difficile distinguere chiaramente le cose, ma di una Bruno Stopkevich era certo. La donna gli si avvicinò coperat da un manto scuro, e per lui fu come se fosse arrivata la primavera:
"Veniste dal mio buon viaggio."

#796

Stretti sull'umida striscia di sassi sotto al dirupo da cui eravamo precipitati, io e il mio compagno di sventure cercavamo di sopravvivere alle onde della marea crescente da un lato, e dall'altro all'orda di foche fameliche all'apparenza interessate a integrare la loro millenaria dieta di pesce azzurro con un po' di saporita, per quanto non così abbondante, carne rossa.
"Ma non le chiamavano cani marini?"
"A me sembrano più simili a grandi felini."
"Io pensavo fossero parenti stretti dei cani."
"Dei lupi, forse."
Qualunque fosse la risposta, ci mettemmo poco a capire che più delle gragnuole di sassi quelle bestie temevano le pietre singole, lanciate con forza e precisione sulle loro zanne digrignate.

20151014

#795/796 (Le nuove mosche #124/125)


LIVIALAB

"La porta!" urlai all'aria, sorridendo sicuro di non essere sentito. E invece l'ombra della testa del mio principale si allungò nella lama di luce rimasta aperta, e la porta fu educatamente – ma non senza conseguenze – chiusa.


LIVIAWIND

Sarà pure vero che questo sapone contiene un quarto di crema idratante, ma nessuno dice che si consuma quattro volte più velocemente di un comune sapone. È questo che, come pubblicitaria, mi rende simile a tutti gli altri, la mancanza di etica.

#794

Le lettere sulla tastiera gli si rivoltavano contro, decidevano autonomamente che parole comporre tanto che le frasi che ne risultavano dicevano cose che lui non aveva mai inteso dire, in un'orgia di dislessia tecnologica. O forse qualcuno, nascosto a fondo dentro di lui e solo ora affiorante sulla punta delle dita, stava cercando di comunicargli qualcosa?

20151013

#793 (Le nuove mosche #123)


PUšKIN'S ONE GIN

Vorrei levarti quel sorriso dai denti e tutte quelle rughe di gioia, lasciarti solo coi tuoi occhi tristi per rivelare a tutti chi sei veramente.

#792

Sul portico all'entrata della casa una decina di gatti enormi e dall'aspetto selvatico e decisamente irascibile si aggiravano minacciosi, come montando la guardia. Non sapevo in che tipo di guai mia sorella fosse andata a cacciarsi, ma capivo che non sarebbe mai riuscita a venirne fuori da sola.
In risposta ai miei vari tentativi di introdurmi in quella prigione camuffata da ospizio per cani randagi venne fuori quello che doveva essere il capo famiglia, per così dire. "Dunque vogliamo risolvere questa cosa?" scendendo i gradini e prendendomi amichevolmente sotto braccio.
Molto più alto di me, grandi baffi grigi e una camicia da boscaiolo, mi condusse per il cortile fino a un capannone chiuso con reti da materasso, due delle quali erano usate come cancello. Dalla vecchia Jeep parcheggiata lì dentro fece uscire due grossi Bull Terrier. "E risolvoiamola!" lasciandoli liberi.

20151011

#790/791 (Le nuove mosche #121/122)


BARBRA'S GONE

Il film inizia con una fine, i piatti sporchi sul tavolo in disordine, l'aria di chi c'è stato ma ora non c'è più, la luce come può brillare solo la sera, e l'odore di vino e panna dell'ultim'ora, quando solo gli indesiderabili restano a fare baldoria.


DEBRA'S BONE

Non ricordo i motivi per cui dovrei essere pentito, e se faccio mente locale mi scoppia il cervello: all'ultimo esame di coscienza sono stato bocciato.

20151010

#789

Come una marimba
batte la lingua
sulla nota dolente,
sempre quella,
che poi è un dente.

20151009

#788 (#Le nuove mosche #120)


MONCHERINO MON CHERI

Stava distesa come un plaid in tutta la valle, la sua terra, tappezzata fino all'orizzonte e anche oltre. Se avesse avuto, quel giorno, abbastanza spazio anche dentro si sé...

#787

Sono tutti concordi nel dire che devo bere molto se voglio mantenermi sano. Ma io non ho mai sete, quindi devo forzarmi a bere molto, ricordarmi di farlo. Ora, più bevo e più vado in bagno, quindi il rapporto tra quanto bevo e quanto urino e direttamente proporzionale: quando bevevo meno andavo meno in bagno, mentre adesso che bevo di più vado in bagno più spesso. Ma se quindi tanto bevo tanto urino, dov'è il guadagno? L'urina è forse un valore in sé?

20151008

#785/786 (Le nuove mosche #118/119)


AHI NOI COUNTRY

Credevo che la morte più assurda e sidumana fosse quella per morbo di McDonald's, ma in Islanda ho scoperto che si può morire anche di geiser, e questo mi ha riportato a casa, pieno di agorafobia.


HI–LO CONTRO

Nuvole dense di sapone si sfabbricavano nell'acqua e vascelli, interi vascelli, fiammeggiavano veleggiando nell'aria fuori dalla finestra.
Un gran sorso di China Martini che, non per fare pubblicità, sembrò tirarlo su come un cow-boy difronte all'immensa pianura che è la sua libertà.
Fin sove si estendeva invece la sua, di pianura?
Mentre la donna russava nel suo letto gli sembrò che questa fosse grande come lo stuoino fuori della porta, e cioé meno di un plaid.

#784

Dall'anno di costruzione dell'edificio, il 1929, più di una famiglia era stata costretta ad abbandonare quell'ala del palazzo. Il male s'impossessava di loro, serpeggiando porta a porta come l'Angelo della
Morte in quel vecchio film, strisciando sotto l'uscio e colonizzando ogni singolo appartamento.
Cominciavano i litigi, si consumavano tragedie.
Martin Miller lo sapeva fin troppo bene, e bene lo sapeva anche la sua fidanzata quando decisero che lei si sarebbe trasferita a casa sua. Ma erano pronti alla guerra contro le forze oscure che la tenevano d'assedio.

#782/783 (Le nuove mosche #116/117)


ORPELLI INTOLLERABILI

Alle 1055h un uomo si fermò sull'orlo della strada, ma decise di non attraversare. Maria gridò e Charles frenò di colpo, ma a morire fu solo il piccione che si trovava in quel momento in quel posto, entrambi sbagliati.


PER PELLI INTOLLERANTI

In questa casa si arrivava a piedi e poi si mangiava pesantissimo.
Subito dopo si lavavano velocemente i piatti e si iniziava a ballare su un vecchio disco di leneti cubani.

20151007

#781

Eh sì, guardando quel porno anche lui aveva provato quella che si può indubbiamente chiamare invidia del pene.

20151006

#780 (Le nuove mosche #115)


IL SENSO DELLA VITA

Seduto sulla sua sedia a rotelle e perfettamente a suo agio tra tutti i suoi robot automatici, Mr Cleese arpionò un bicchiere pieno di porto rosso. Ognuno dei suoi congegni operava alla perfezione nel compito che gli era stato affidato, la casa era sempre alla temperatura ideale, il bagno era già pronto e la cena in preparazione. Ma quel che davvero colpiva Mr Cleese era che malgrado tutto il suo darsi da fare, quella sera non ci fosse nemmeno ua stella in cielo.

#779

Stamattina la filodiffusione gli regala la Nona di Beethoven. Cos'altro può fare, adesso? È sempre così, qualsiasi cosa stia facendo è una cosa che non riesce più a fare. Deve lasciare tutto così com'è e dov'è e iniziare a camminare per la casa, agitando le braccia nell'aria, occasionalmente cantando, fino a schiantarsi esausto sul letto, dove aspetta quell'assurdo finale per poter tornare a quel che stava facendo. Prestissimo.

#778 (Le nuove mosche #114)


CARLOGIOVE L'ARTISTA

"Tu non vuoi il mio bene, è questa la verità," Terry Gilliam era intransigente su questo punto. "E anch'io non ti farei che del male, fai un esame di coscienza: sono un bambino e non riuscirei a soddisfare una sola delle tue richieste."
E malgrado fosse tanto più grande di quel che affermava, si decise che tutto era stato solo un gioco.

20151005

#776/777

Chissà cosa penserebbe di me adesso mia madre, scoprendo che ascolto così tante messe nonostante il mio professato agnosticismo. Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, perfino Schubert, questi sono i ministri della mia chiesa, questo, credo, il mio modo per avvicinarmi al cielo.

Chissà cosa penserà mio padre quando vedrà tutti questi alcolici. Come spiegargli – e convincerlo – che sono il miglior antidoto all'alcolismo che sia mai riuscito a inventarmi?


20151002

#771/772/773/774/775 (Le nuove mosche #109/110/111/112/113)


RAVISCALIFE

Chissà che relazion epassa tra l'aspetto quieto di Hector, mentre legge la teoria della relatività ristretta di Einstein e ascolta la Gestillte Sehnsucht di Brahms, e l'oggetto dei suoi pensieri, voltato verso il balcone a strisce e il pomeriggio tanto placido quanto segretamente fibrillante.


RAVISCALINE

"Possiamo cominciare con le lettere di Helen alla sorella."
Quest'uomo ha il senso della frase, non trova, Mr Foster? Certamente molto più di quegli eroucoli pseudopsicoprofondi che hanno sempre le frasi giuste nella bocca, e tanta poca grazia per renderle plausibili.


RAVISCALIVE

"Corri."
È l'unica cosa che gli ho detto dopo che lui aveva fatto squillare il telefono una sola volta.
È sceso giù per le scale e ha preso l'auto.
Lei è l'unica donna che non l'ha mai spinto alla prudenza.


RAVISCALINET

La mia schiena è un inquinamento. Mi profuano di varie creme e salse per rendermi la vita almeno vivibile, ma il problema va curato alla radice. Nella mia vertiginosa inadempienza agli appuntamenti con la vita.


RAVISCALINO

Dopo cinque anni di prigione (scarafaggi, sbovva e manganellate) tanto l'amà che le fece male.



#770

Un'orca, un'orca, aveva dapprima gridato qualcuno guardando verso il largo dalla baia, un'orca!
Ma quando le onde l'avevano portata a spiaggiarsi vedemmo subito che era una sirena. La coda nera e lucida come petrolio, il resto del corpo totalmente ricoperto di tatuaggi della sua tribù, il volto da scura indigena e i capelli dal tipico taglio cortissimo. E l'espressione smarrita di chi avesse perduto la rotta, ma senza paura, solo un'impressione di vaghezza rassegnata, come quella dei marinai all'uscita dai bar.

20151001

#766/767/768/769 (Le nuove mosche #105/106/107/108)


HOWARDS HANDS

Ogni volta che, la sera, si trovava nel bagno prima di andare a dormire, forse per via della ceramica troppo fredda del bidè faceva un bilancio della giornata; e ogni volta era come fare un bilancio della sua intera vita. Gli eventi, quelli veri, non hanno scadenze preordinate. L'amore, la morte, non seguono nessuna delle leggi dettate dall'uomo.


HOWARD AND S.

Era triste, per un ottico di paese, vedere tutta quella gente miope o astigmatica che aveva già provveduto a un paio di occhiali senza essere nemmeno passata per il suo negozio.


HOWARDS ANDY

Se stiamo zitti e fermi per qualche secondo potrai sentirli cominciare a fremere sotto la mia pelle, tornare a mangiare con quel loro ronzio asfissiante, scavare sempre più a fondo per arrivare agli organi interni e allo scheletro. Quando avranno finito, tra qualche anno, io sarò solo un involucro traslucido a cui avranno divorato anche l'anima.


HOWARD ENZO

Non sono fatto per i rapporti a distanza, ci sono già passato e so quanto costa gridare, e poi scalciare da solo nel letto.
La notte, io, ho bisogno di dormire.
O di amare, solo di questo.

#765

"Ma come si fa a uscire dal bagno senzsa essersi lavati le mani?"
"Saranno pure affari miei, o no?"
"Saranno pure affari suoi, ma spero di non doverle mai stringere la mano in vita mia."