20120229

#133

È la versione migliore di me. Fa l'elemosina proprio nel momento in cui decido di essere stufo di farla, si ferma a parlare con gli sconosciuti che sembrano aver bisogno di aiuto per trovare la loro strada, chiama a casa per chiedere ai miei come stanno, è gentile quando io sono antipatico, utile quando io sono menefreghista, presente quando io mi eclisso.
È sempre un passo avanti a me, come per controllare che il mio cammino sia sicuro, o segue i miei passi come un angelo custode, o addirittura ripercorre i miei passi in cerca di qualcosa che ho dimenticato o perso.
Mi somiglia, perfino, anche se la sua barba è già bianca, i suoi occhiali piccoli e spessi e il cappello vecchio e logoro. È come potrei essere io tra qualche anno. O come vorrei essere. O forse semplicemente come sarei potuto essere se solo avessi voluto.

20120217

#132

Eccitante e terribile rendersi conto, passeggiando con la cuffia sulle orecchie, quanto bene s'inserisca l'ululato di quell'ambulanza laggiù nella melodia di Everybody's Gonna Be Happy suonata dai Kinks.

20120210

#131 (iQ#6)

Giorno di neve,
poi di fango.
Fine della poesia.

#130 (iQ#5)

Altri dieci minuti,
stamattina.
La prossima sveglia.

#129 (iQ#4)

Troppe barbe.
Se non in minoranza,
sono in errore.

#128 (iQ#3)

Eco-egoista:
non metto al mondo
un altro di noi.

#127 (iQ#2)

Sulle strisce,
terrore d'autista.
Bel modo di morire.

20120202

#126 (iQ#1)

Sul settanta,
qui in attesa.
Il tempo di arrivare.

20120201

#125

La nostra relazione è come questo vecchio materasso gonfiabile: per evitare di toccare il fondo quando ci si stende in due, è consigliabile allontanarsi l'uno dall'altro, di tanto in tanto, fino a trovare un equilibrio, per quanto instabile. Il rovescio della medaglia è che quando ci si stende da soli, toccare il fondo è inevitabile. A intervalli più lunghi è comunque necessario poi alzarsi del tutto, e rimettere mano al gonfiatore.

#124

"E tu chi sei?"
"Io non sono nessuno, e lei?"
"Io sono il padrone di questo posto."
"Il padrone? Questo posto appartiene a lei non più che ai suoi clienti. Anzi sono i suoi clienti a possedere lei, perché lei dipende da loro, ma non è vero il contrario."
"...."
"...."
"Come ha detto di chiamarsi?"
"Non gliel'ho detto. Ma di certo non sono un suo cliente: non mi servirei mai da qualcuno che dà del lei agli altri solo quando comincia ad averne paura."

#123

Bisogna guardargli le gambe, alle donne. Le gambe sono importanti, ti portano in un sacco di posti. E le donne più forti sono quelle con le gambe più belle.
Non lasciarti abbindolare da uno sguardo, per quanto intenso possa essere. Non lasciare che una bocca ti attiri a sé, per quanto sia sensuale. Alle donne devi guardargli il culo, percepire i muscoli tesi sotto la stoffa dei pantaloni.
È nelle gambe la vera bellezza, nell'assoluta incapacità di prevedere dove riusciranno a portarle.