20140430

#312

La moda vi va tutte belle, fortuna vostra, ma sotto sotto non siete niente di che.

20140429

#311 (Le mosche #32)


INDIPENDEMENT

Camminava in quel luogo percuotendo un viaggio
come fino alla fine del mondo, portandosi dietro
la musica di voci basse, una colonna sonora continua
come se ogni suo gesto le fosse stato in effetti
comandato da una poesia scritta tra le insegne
nelle strade e su quelle pietre rosse.

#310

Ritornare alla veglia dal sogno era come riemergere da una profondità marina: un atto fisico, difficile, perfino doloroso, da cui si veniva fuori spossati, ansimando, cercando l'aria come dopo un'apnea forzata.

20140427

#309 (Le mosche #31)


LO SPAZIO CIECO

La famiglia Ansel Adams abita la grande casa
sulla collina, quella col cancello alto e il drago
verde che esce dalal finestra della soffitta.
Qualunque tempo faccia, sul tetto di quella casa
splende sempre il sole, e le nuvole sono ampie
e bianche, gonfie come pecore in primavera.

20140424

#308

Che strana sensazione dormire da solo. Libertà, certo, ma anche
fin troppo spazio a disposizione.

20140423

#307 (Le mosche #30)


LO SPAZIO-CIELO

Stavolta è la sua sottana nera presa dal vento
nel Ballo d'Inverno, appesa nel sole come una
vecchia in lutto al funerale della persona che
più odiava, danzando come col diavolo in corpo,
e senza corpo che aria e tempo.

20140415

#306

La pazienza è l'ultima a morire.

20140413

#305 (Le mosche #29)


YERAKINA

Perfino troppo bionda, come se portasse in testa
un campo di grano in giro per la città.
Ma coltivare le sue idee ha un che di suicida
(del resto amore, furore e rancore fanno tutti
e tre rima con errore).

20140410

#304

Chi era Gesù, in realtà? E cosa vuole ora da me?
Perché continua a bussare alla mia porta?

20140408

#303 (Le mosche #28)


LO SCULTORE DI SALE

Un cane che latra con l'eco, divertente e lancinante,
e ogni urlo si espande nella piazza come un
riverbero allucinato che cerca comprensione.

#302

Il Papa segue Dio su Twitter.
Nessuno in Vaticano ha il coraggio di dirgli che è un fake.

20140407

#301 (Le mosche #27)


SOLEIL

Lei correrà nel deserto, poco lontano dalle ultime
grandi città sepolte dal vento, seguita da uccelli
al titanio con gli occhi rossi e le ali di metallo.
Poi riposerà presso questa fonte, bevendo acqua
impolverata e, guardato l'orizzonte, penserà alla
migliore direzione da prendere.

#300 (a R.W.)

Niente interessa a nessuno meno dei sogni degli altri. L'incapacità
di immedesimarsi è nulla, oggi, e quel che per uno è una favola meravigliosa non è che nebbia e freddo buio per tutti gli altri, nessuno escluso. Non c'è più neanche una persona disposta ad ascoltare, a meno che il sogno non venga riscritto in forma di commerciale vaneggiamento.

20140404

#299 (Le mosche #26)

Teresa ha una voce che percuote l'anima in lungo e in largo,
facendo quasi soffrire
e chi ha bagnato il piede nello specchio della sua acqua
non è poi voluto mai più tornare indietro.

#298

Sprizzi saggezza da tutti i pori.

20140403

#297 (Le mosche #25)

Quella mattina non s'era guardata allo specchio,
come di solito fanno tutti prima di uscire. Perciò
avrebbe benissimo potuto aver cambiato faccia,
senza saperlo e senza che nessuno, sconosciuto
o conosciuto che fosse, avesse potuto avvertirla.

20140402

#296

Mio figlio è un topolino, nato e cresciuto nell'acqua che si è accumulata sul pavimento dopo l'ultimo acquazzone. Poi s'è trasformato in un bambino, piccino come una fiaba: gli ho comprato il più piccolo ukulele, e gli stava come un chitarrone. Alla fine è diventato un bimbo vero, uguale a me ma in miniatura, e finalmente tutti gli vogliono bene. Ora passa di braccia in braccia, a rischio di farsi male, ma col sorriso sempre in faccia.