20140131

#242

Per questo non sopportava il dottor Fleischman, perché si riconosceva troppo nel personaggio.

20140130

#241

È da tantisismo tempo il primo suono del giorno che sente, il mellifluo e imperturbabile bip intermittente che lo rapisce alla notte ogni settimana dal lunedi al venerdi appena scattano le 0630h: per l'ennesima edizione consecutiva vinche anche quest'anno il titolo di Miss Sveglia del Mattino.

20140129

#240

L'amore (era quel che aveva idea di scrivere) non esiste: usiamo la parola amore quando il desiderio sessuale si sovrappone a quello intellettuale, a sua volta composto da atteggiamenti come stima, affetto, rispetto. Ma se possiamo scomporre il desiderio intellettuale nei suoi minimi termini, questo non si può farlo col desiderio sessuale, a meno che non si voglia specificare le singole parti del corpo verso cui questo desiderio sia eventualmente indirizzato. Ma in questo caso la riduzione sarebbe solo ai singoli oggetti del desiderio, e non a differenti atteggiamenti – o attributi – del desiderio stesso. In ultima analisi (era proprio quel che aveva tutta l'intenzione di scrivere) si può dire che quando il desiderio sessuale finisce, o mancando quello intellettuale, l'amore – che è tutto sommato un'invenzione relativamente recente – non sussiste.

20140126

#239

Quindi, dopo aver sognato che mi dava il suo numero, la chiamai per scoprire se esisteva davvero. "Pronto," dissi quando rispose, "ho ricevuto una telefonata da questo numero stanotte in sogno..."

20140123

#238

Per esempio quando andava a mangiare alla mensa aziendale prendeva due di tutto, compresi piatti e posate, impilando un bicchiere nell'altro per non farsi notare, solo per portare qualcosa a casa. In questo e altri modi cercava di tenere nascosto il fatto di avere un figlio, soprattutto dopo essere stato lasciato dalla moglie.

20140122

#237

E gli abitanti di quella terra sudavano dalla fronte piccoli minerali preziosi, che lasciavano cadere a terra come pietre di nessun valore tra lo stupore di tutta la nostra spedizione. Se ci fossimo chinati a raccoglierli avremmo perso ovviamente tutta la loro considerazione, così provvidenzialmente ottenuta.

20140120

#236

"Cosa farai oggi?"
"Non so, dipende dal Fato: sono in balia degli elementi."
"Ma scusa, non aspetti quella risposta da Wes Anderson?"
"È vero."
"Che strano che quel che farai oggi dipende da Wes Anderson, neh?"
"Sì. Ma tutto sommato meglio lui che il Fato."

20140116

#235

Molti e diversi sono i Motivi che possono giustificare i Rumori della Notte passata in una Vecchia Casa: gli Infissi delle Finestre che tornano a contrarsi per il Freddo dopo essersi espansi nel Caldo del Giorno, i Tubi nelle Pareti che lasciano trasmigrare qualche Goccia d'Acqua intermittente tra i Mattoni, Pentole e Bicchieri che cercano requie dopo essere stati messi ad asciugare sul Lavello in Posizioni instabili, Libri indignati per essere stati anche oggi solo sfogliati che trovano un loro Ordine sugli Scaffali della Biblioteca, il Pavimento che complici i Tappeti tesse un nuovo Motivo a dispetto di Piastrellisti e Storici delle Decorazioni, gli Abiti che provano nuove Combinazioni per imbrogliare il Tempo e le Tarme, le Tarme stesse che si nutrono del loro stesso Viaggio, della loro stessa Abitazione. Non da ultimi Scarafaggi, Topi o peggio, Animali di una certa Entità tra le Intercapedini, se non Qualcosa o Qualcun altro di scientificamente inclassibifabile, percepibile solo per mezzo della Fede o della Paura, che dimora ancora qui, nella Soffitta o nella Stanza accanto sempre chiusa a Chiave, in barba agli Affitti, fedele a Contratti che neanche la Morte può più rescindere.

20140115

#234

Inutile chiedere intercessioni, specie ai defunti di fresco: il Signore ha un mucchio tecnicamente infinito di pratiche da sbrigare... Proprio ieri è arrivato a quelle del 936 d.C., e il ritmo è in costante rallentamento.

20140114

#233

Nessuno può sapere se gli sia stata già scattata la foto che un giorno finirà sulla sua lapide.

20140113

#232

A chi mi accusa di vivere nel passato, di restare attaccato a inutili ricordi, di accumulare tutto, vorrei far presente che dopotutto sono nato in una terra che conserva perfino i propri morti.

20140110

#231

Ogni volta che la salutavo prima di andar via temevo sarebbe stata l'ultima, ma in realtà sapevo che la volta successiva l'avrei ritrovata lì, al solito posto nella grande cucina accanto al camino ormai sempre spento, ancorata alla sua poltrona come una pianta malata ma millenaria. L'esperienza inganna.

20140109

#230 (iQ#33)

In attesa
alla finestra.
Piove come se piovesse.

20140108

#229

Ritorno una volta di più nella città
da cui sono partito la prima volta
dicendo sotto voce, per non farmi
sentire nemmeno da me stesso,
non ritornerò mai più. Attraverso
il parco dello spaccio, dove sempre
ho avuto paura di entrare, e ne
assaporo così la bellezza triste
e malconcia, passando accanto
al centro estetico dove una volta
c'era il mio asilo. Percorro la strada
che dal liceo mi portava a casa
e cerco tra i citofoni i nomi delle
persone per cui ho provato qualcosa,
trovandone ben pochi, tanto da
dubitare del mio passato, della
possibilità che io abbia davvero
vissuto qui. In auto per strade mille
volte percorse, è un viaggio nel tempo.
Il consorzio agrario che una volta
sfoggiava trattori John Deere ora è
un museo di archeologia georgica.
Il carcere allarga i suoi confini,
i cimiteri rinnovano i propri orizzonti
e centri abitati appena costruiti
colonizzano gli spazi vuoti, del tutto
simili a campi di concentramento.
Conosco ogni curva, ma questa
carreggiata è più malmessa di quanto
ricordassi. Tutto invecchia ma i miei
parenti e quelli dei miei amici
invecchiano più lentamente, graziati
dal tempo, in moto contrario,
procedono per paradosso e
inversamente proporzionali. Poi li
rivedo, i vecchi amici, tutti per uno,
come fosse stato ieri l'ultima volta,
ne incontro i figli, e intanto recupero
ricordi, un libro da cui tutto è nato
e tutto continua a nascere, comprese
queste parole. Da solo, una volta
a casa, sfoglio il primo romanzo che
ho provato a leggere, ventimila leghe,
ferma più o meno a dodicimila.
Sarà l'ultima storia che leggerò,
e in questo modo il cerchio verrà
chiuso una volta per tutte.

20140104

#228

"Perché mangi prima tutte quelle marce?"
"Per non doverle poi buttare."
"E così facendo non ne mangi mai una buona."