20140228

#265

Seduta in metrò, una donna sui sessanta, vaga somiglianza con
Angela Merkel, seria al limite dell'accigliato, vestita di nero, elegante, accessori costosi e di classe. E, pochi metri più in là,
in piedi, una seconda donna, sui sessanta, vaga somiglianza con
Angela Merkel, seria con note di apprensione, vestita di nero, casual, accessori costosi e sportivi, per il resto perfettamente e indubbiamente identica alla prima donna. Entrambe dimostrano assoluta e totale inconsapevolezza della presenza se non
dell' esistenza dell'altra.

20140227

#264 (Le mosche #9)


STUFA E POVERISSIMA

Stavamo nella piccola casa, a dipingere e
fotografare, stesi sul letto disfatto a righe,
e rannicchiati per il freddo.

#263

Morivano dalla voglia di sputtanarsi a vicenda, ma dire a qualcuno di aver incrociato l'altro in quel posto avrebbe significato sputtanare prima di tutto se stessi.

20140226

#262 (Le mosche #8)


LA LEGGENDA DEL RE FOTOGRAFO

W. Eugene Smith aveva un cane palese.
A nessuno di quelli che lo conoscevano
sarebbe mai venuto in mente che quell'
animale fosse un'altra cosa.
Tutti sapevano che era un cane perchè
lui non era capace di far nulla per
sembrare qualcosa che non era.

20140225

#261

La mia domanda è: come può il dottor Carracci, dopo aver passato gli ultimi anni eseguendo azioni non funzionali che, anche se possono essere considerate artistiche, lui definisce inutili, fini a se stesse, e nonostante veda questa pratica come il modo migliore per l'uomo di realizzare se stesso allontanandosi dalle false seduzioni e rifiutando la volontà di potenza del mondo occidentale, e malgrado sia indubbiamente forte e comprensibile la tentazione di condividere le sue conclusioni, col rischio però congenito che l'eventuale utilità di questi insegnamenti acquisti quindi un finora eluso scopo oltre che un inevitabile effetto, come può, dicevo, pubblicare adesso questo  
"Fino a se stessi, — leggo testualmente — ovvero l'arte dell'autorealizzazione attraverso le azioni non funzionali"?

20140224

#260 (Le mosche #7)


CHINESE EXPRESS

Gruppo di intellettuali cinesi
mangiano manciuria restando
fermi e aspettando wonton
fritti. Il giovane Miyura li
osserva pulendosi gli occhiali
sporchi di fabbrica, macinando
sigarette e desiderando una
moglie giapponese.

#259

Dopo aver passato l'intera vita a cercare di evitare il dolore, come risolversi al suicidio? Anche nei momenti peggiori, l'estremo cambiamento gli sembrava comunque la scelta più dolorosa possibile.

20140223

#258 (Le mosche #6)


MAUDE CALLEN

Forse non ho il prezzo giusto
forse non ne vale la pena, il prezzo non
vale l'acquisto, l'acquisto non
vale il mantenimento.
Ma il girotondo praticato intorno
al cerchio attorno a noi
a tem in partixolare, e ai tuoi capelli
e a questa mano
che ti attraversa la testa come strade
in un prato del vento
(brughiera, cime tempestose, erba, cieli ecc.)
val la ricerca
il viaggio
il sapore
il sorriso
il saluto
e tutta la carovana.

20140222

#257 (Le mosche #5)


ALTE LUCI

Mio nonno cercava sempre di convincermi
a bere il vino a tavola, ma io niente, ero
il tipo a cui bastava intingere il pane
nel pentolone dove mia madre cuoceva il
sugo.
Chissà cosa penserebbe mio nonno di me
adesso.

20140220

#256

L'eterno ritorno non è una teoria filosofica. Esiste davvero. Solo che l'amico Friedrich ha sbagliato i calcoli: ogni mattina gli stessi orari, gli stessi gesti, gli stessi abiti, le stesse frasi, gli stessi biscotti, la stessa casa, in definitiva la stessa vita. Il ritorno è eterno ogni giorno che passa.

20140219

#255 (Le mosche #4)


INCIDENTI DI PERCORSO

Parlando in giro di questo Signor K.
Kafka, insomma, e del suo inseparabile
Joseph K. trovai per terra una carta
da gioco francese, nemmeno a dirlo un
K di quadri. La prima domanda che mi
posi fu come si fa a a perdere per strada
uan carta da gioco. La sconda cosa
volevano dirmi quei quadri.

#254

Non erano semplicemente bravi e belli, erano bravi perché belli. Era questo che mi affascinava di loro. Se nel primo caso avrei solo provato ividia e rabbia, il secondo mi lasciava infatti esterrefatto per la sua logica limpida e però irrazionale. Ecco perché da quel momento ogni volta che incrociavo una bella donna mormoravo tra me "è un genio".

20140218

#253 (Le mosche #3)


TEST PILE

1
Decidemmo di imbrogliare la natura
e convincere quelle piantine, destinate
al clima tropicale, che fosse ancora
estate.

2
Le tenevamo chiuse in un armadio
con dentro la luce continuamente accesa,
abiti umidi appesi e fuori i termosifoni
sempre al massimo.

20140217

#252 (Le mosche #2)


CARTIER-BRESSON

Singolarmente preso
dal problema di stato in luogo
inutilmente descrivo descrivo
e a volte indago.
È importante che abbia
qualcosa da dire?
Denunciare e prendere posizione
fanno l'uomo ladro
della propria sincerità.

20140216

#251 (Le mosche #1)


BOKU

Era un armadio femmina
discretamente pesante,
ma un armadio di gomma.
Morbido, insomma.

20140212

#250

Il bambino compare in salotto poco dopo la mezzanotte, mentre dovrebbe essere già a dormire. Tiene il pollice in bocca, è bianco in volto, suda.
"Tobias," dice la madre, "non dormi?"
Ma Tobias non risponde. La madre gli fa cenno di avvicinarsi, e quando lo accarezza si accorge che ha il pelo drizzato sulla nuca.
"Hai fatto un brutto sogno?"
"C'è un altro bambino nel mio letto."
Ora è lei che sbianca, perché certa di non aver mai detto al figlio che il suo gemello è morto alla nascita.

20140211

#249

E così Herr Mozart ha intrappolato nel suo incantesimo anche mia moglie, e ora è tutto un Papageno qui e una Papagena lì. La povera donna se ne va in giro per casa come un'indemoniata emettendo suoni sconci e balbettando versi animaleschi. E da quando quel diavolo di un bavarese s'è inimicato i potenti e viene regolarmente rappresentato al Wiedner qui in periferia, non posso nemmeno trincerarmi dietro la scusa della nostra indigenza, e sono costretto a portarla a teatro quasi ogni sera. Immagino che anche sperare in una prematura dipartita di Mozart non servirebbe a molto, perché malgrado la mia scarsa inclinazione alla musica nemmeno io fatico a capire che le sue opere gli sopravviveranno in eterno.

20140210

#248

Cosa voleva dalla vita? Semplice: godere dell'arte degli altri, e contribuire nel suo piccolo.

20140209

#247

Si trasformavano lentamente in pietre, ma continuando a stillare sangue.

20140206

#246

Ipocondriaco benestante cerca ragazza sana con sindrome dell'infermiera.

20140205

#245 (a H.L.)

Molti anni dopo ricordò quel che lui le aveva detto la sera in cui gli aveva confessato il suo amore, cioè che essendo appena arrivato in paese dalla città, e a differenza di tutti gli altri avendo studiato, era troppo facile scambiarlo per qualcosa d'altro, per un grand uomo, ma là nel gran mondo ce n'erano molti come lui, e appena se ne fosse andata via li lì e avesse cominciato a viaggiare avrebbe potuto anche scegliere di chi innamorarsi per davvero. Ma ora che aveva vissuto nel gran mondo e aveva conosciuto tanti uomini dopo lui, ne era certa: non ce n'erano molti, in quel gran mondo, di persone come lui.

20140204

#244

Odio il pianoforte, così completo, così saccente, così pieno di sé. E schiavi del suo incanto i musicisti, compositori o esecutori che siano, diventano commessi viaggiatori impegnati a spiegare porta a porta il catalogo cromatico delle sue infinite possibilità.

20140203

#243 (to W.A.)

I believed you could be the brother I've never had.
You turn out to be the father I'd have never wanted.