20090116

#51

Il rumore dell'acqua che riempie la vasca. Il rumore delle scarpe appena tolte. Il rumore degli occhiali posati sul lavandino. Il rumore dei vestiti che cadono a terra. Il rumore del respiro davanti allo specchio. Il rumore del corpo che entra in acqua. Il rumore dell'idromassaggio che entra in azione. Il rumore del piacere che entra nel corpo. Il rumore delle orecchie sott'acqua. Il rumore dello shampoo sulla testa. Il rumore delle dita tra i capelli. Il rumore dell'acqua addosso. Il rumore dei piedi nudi sul tappetino. Il rumore di un accappatoio appena scartato. Il rumore di un fön troppo rumoroso. Il rumore di passi nella stanza 206. Il rumore del corpo sul letto. Il rumore della testa nel cuscino. Il rumore del silenzio. Il rumore del tempo che passa. Il rumore del tempo scaduto. Il rumore del telefono che squilla. Il rumore di un'aspirina che si scioglie in un bicchiere d'acqua. Il rumore di una seconda aspirina. Il rumore della finestra che si apre. Il rumore del traffico giù in strada. Il rumore dei piedi sul davanzale. Il rumore di qualcuno che grida. Il rumore di qualcosa che si rompe per sempre. Il rumore della gente che si accalca. Poi più niente, il rumore del rumore.

20090109

#50

C'è poi ovviamente la questione di tutte le linee rette, verticali e orizzontali tra loro intrecciate, imprecise, rozze, strettamente connesse con i nostri crimini, tracciate nei muri della storia con il retro dei cucchiai o con le unghie da mani malferme, da persone sofferenti o morenti, linee come macchie di sangue da cancellare o quantomeno da censurare per la sicurezza dei nostri figli, e che oggi compongono la trama e l'ordito del nostro terribile passato.