20191101

#2002

I turisti, a orde, attraversano la grande stanza piena di tappeti e arazzi proprio mentre noi ci apprestavamo a fare l'amore.
Restammo lì sull'enorme letto di broccato, nudi, cercando di coprirci come potevamo, ma senza che nessuno facesse granché attenzione alla nostra presenza.
Forse pensavano fossimo una logica espressione di tutto quel fasto, dello stile per cui la nostra casa era così famosa? Ma chi diavolo li aveva fatti entrare a quell'ora?

#2001

Fuori dalla finestra del bagno succose, vitali farfalle colorate. Sul lavandino, invece, calabroni a pezzi, code di vermi, parti di altri insetti pallidi e viscidi.
Non c'è bisogno che ti spieghi cosa significa, giusto?

#2000

"Why are you not fighting for your country?" asked the soldier, pointing his gun to my head.
"Because I don't believe in war," I said, "but most of all because I don't believe in countries."
"You don't believe in your country?"
"To be born in one country or another is purely accidental. I could stand for this country or for the one you call your country, so I decided not to stand for any of them."
"..."
"I just want a peaceful life."
"So you're a coward," said him, looking at my wife.
"No I'm not, otherwise I would beg for my life."
"Beg for your life, then, and I'll spare your life."
"If you think I deserve to die there's nothing in this world that would change your mind."
He looked at my wife again. Then someone called him from outside. He looked at me again, winced, then vanished.


#1999

Mentre lui aveva paura del futuro, era dal passato che lei pensava sarebbero arrivati i veri pericoli.

#1998 (iQ #46 a, b, c)

Sveglio
per paura del botulino.
C'è luna piena.

Sveglio
per paura del botulino.
La luna è piena.

Svegliato
dal timore del botulino.
C'è luna piena.

#1997

C'è fermento, tra i lottatori turchi.
Giovani tra i 15 e i 25, perfettamente torniti, oleati, pelosi, baffuti cui la vita ha dato in sorte tutto, non da ultima la possibilità di decidere cosa fare della vita stessa.
Aspettano di risolversi per l'una o l'altra strada sulla soglia della palestra affacciata sulla riva del fiume, e quando tutti sono andati via due soli rimangono a discutere se sia più sensato restare con Nicola II, di stanza in città, o accogliere questo Napoleone come soccorritore, difensore, liberatore.
"La logica vorrebbe che tenessimo per Nicola," con accento locale, "è già qui e di danni ne ha ormai fatti tanti che a cacciarlo ne farebbe ancora di più".
"Ma il Bonaparte è forte assai," ribatte l'altro con cadenza di una zona vicina ma non confinante, "e se ci avesse come complici all'interno si chiuderebbe tutto in poco tempo."
"Il pugno da dietro," cita il primo.
"Una tattica infallibile," chiosa l'altro.