20100222

#75

Tilda Swinton dorme abbracciata ad un'altra donna, ed ha i capelli rossi.
Quando si scopre alzandosi dal letto rivela un corpo di manichino, la pelle di plastica lucida, il taglio di ogni giuntura segnato fino in profondità.
Si muove fino al bagno, dove si spoglia completamente. I suoi seni sono piccoli ma molto belli, da adolescente.
Poi si sfila via la pelle delle braccia, come lunghi guanti trasparenti. Non sono membra umane adesso le sue, ma enormi e muscolose zampe di mostro, i peli drizzati, le vene in rilievo.
Quando la muta è completata l'essere orribile esce di casa e si unisce alla lugubre processione al monte, un carnevale osceno di deformità assortite in cerca di redenzione.
O, in alternativa, di bestiale soddisfazione.

#74

Niente da fare, non c'è verso di andare avanti in modo pulito, non c'è modo di concludere questa cosa in maniera elegante. Da me si vuole ignoranza e cattiveria, a me si chiede di gestire la situazione con barbara determinazione, di mettere da parte grazia e delicatezza e di perseguire l'obbiettivo con selvaggia ottusità.
Spiattello allora due cucchiaiate di crauti e senape all'interno di ognuno dei quattro paninetti e poi, incurante delle loro dimensioni incompatibili, ci sistemo sopra mezzo wurstel meraner ciascuno. Impossibile ingollare il tutto senza versarsi brodo di crauti caldo sulla barba o spargere pezzetti di carne bruciacchiata sul tavolo; i panini inzuppati si sfaldano, i wurstel arroventati mi bruciano le dita, la senape irrita le pellicine attorno alle mie unghie, nondimeno continuo a mangiare. E' ormai una questione di principio.

#73

Il suo collega lo stava letteralmente squadrando, come del resto ogni mattina.
L'uomo che in passato aveva confermato i suoi sospetti con dichiarazioni del tipo "che se ne tornino a casa loro sui cammelli" e "se vi dò l'impressione di star diventando frocio sparatemi nella nuca" lo stava fissando, presumibilmente chiedendosi come fosse possibile che lavorassero per la stessa azienda, nello stesso edificio. Nonostante la stima per il suo lavoro e la sua cultura, l'uomo che votava Forza Italia, l'amico dei primari e dei costruttori, il collega che ogni pausa pranzo usciva a giocare a tennis con gli imprenditori ed i politici stava fissando il suo piercing di metallo, che gli perforava il lobo sinistro.
"L'ho fatto come segno di appartenenza," stava cercando di spiegargli lui. Ma il collega continuava ad osservarlo senza capire, come se lui fosse una brutta strana pianta da balcone.
"Mettiamola così," riprese allora lui. "L'ho fatto come gesto di non appartenenza."
E poi, vedendo che l'altro era sempre più confuso: "Perchè sia chiaro che non appartengo alla tua categoria, che non sono della tua gente, che non vengo dallo stesso posto da cui vieni tu e che certamente non vado nella stessa direzione. Sono molto più vicino ad una tribù pagana che al tuo popolo."

20100217

#72

Ci sono due tipi di persone.
Quelle che pensano che ci siano due tipi di persone,
e quelle che non lo pensano.

20100202

#71

Scoprire che ero un bassista (e non, per dire, il chitarrista che avevo sempe sognato d'essere) fu uno shock terribile. Eppure successe un po' alla volta, non fu una di quelle intuizioni folgoranti che colgono le persone mentre mangiano un acino d'uva o guardano qualcuno parcheggiare un'auto. Quando però ne fui assolutamente convinto (una mattina, mentre andavo come ogni giorno a lavoro) mi parve come di averlo saputo da tutta la vita. Ora finalmente tutto quadrava: mi erano sempre piaciuti il suo suono e le frequenze delle sue vibrazioni, di ogni pezzo seguivo ogni volta la linea dell'accompagnamento più che quella della melodia, e perfino quando canticchiavo erano le note del basso quelle che intonavo.
Immaginai che dovesse essere un po' come scoprire di essere gay, e il fatto che il basso fosse, come noto a tutti, l'unico strumento di una band comunemente suonato anche dalle donne, non fece che acuire il senso di pericolo nascosto in quella rivelazione.