20170530

#1697

La taverna sotterranea era inspiegabilmente luminosa. Mentre una famigliola indistinta pranzava dietro al minuscolo divisorio (tirato su dalla stessa terra compattata di cui erano fatti il pavimento e le pareti), un enorme cinghiale riposava su un divano sfatto, solo per essere un attimo dopo ucciso e squartato senza che praticamente quasi nemmeno ce ne accorgessimo. Una gigantesca scrofa si aggirava intanto sotto ai tavoli placidamente, tanto che sembrava un ospite abituale della locanda, così come il matto che, scese le sale, venne a sedersi accanto al camino a osservare l'andirivieni dei clienti coi suoi occhi acquosi persi tra brufoli e pelle secca e arrossata. Ma era proprio lui che, di lì a poco, ci avrebbe fatto la più grande rivelazione—poi tristemente confermata dai fatti—su quel posto così strano.

#1696

L'ultima canzone che aveva ascoltato era la prima che gli tornava in mente e che poi gli restava in testa per un po'. Ma dopo qualche ora era quasi sempre un'altra quella che emergeva, quella che aveva intanto lavorato in sottofondo, per restare poi al suo posto anche per giorni interi.

20170529

#1695

Quando insegue una palla, un bambino non capisce che deve aspettarla nel punto in cui prevede che quella arriverà, e non in quello in cui si trova effettivamente in ogni istante. Ecco perché fa sempre tanto fatica ad raggiungerla e, quando questo accade, nel momento in cui si china ad agguantarla quella è già scappata ancora via.
"È nello stesso modo," stava dicendo il Pastore, "che Dio raggiunge noi, prevedendo dove andremo, e dove sarà più facile prenderci."

20170528

#1694

Di lui conoscevo soltanto il nome. Ora ho visto anche il suo volto, tra qualche anno, il suo piccolo corpo nudo nella vasca di casa nostra, io inginocchiato e nudo anch'io di fronte a lui che canta una canzoncina divertente di cui conosce soltanto poche parole, tu nuda anche tu che sorridi orgogliosa seduta su uno sgabello accanto a noi. Spero sarai contenta di sapere che assomiglierà molto a me.

20170527

#1693

Somiglia tanto a un rito di purificazione e fertilità del folklore precristiano e, per quanto mi diverta e mi senta utile come non mai, mi chiedo cosa davvero ci facciamo qui in campagna oggi a spargere la nostra urina in questo campo di patate.

20170525

#1693

Dormirono in vetrina, sul letto che avevano scelto di comprare, e sognarono non solo del nuovo letto, ma anche di una nuova casa, forse di una famiglia, in ogni caso del futuro.

20170524

#1692

Il suo inglese, perfetto nella pronuncia, si basava sulle poesie e soprattutto sulle canzoni in cui si imbatteva, cose che recitava e canticchiava spesso a mezza voce come un mantra. È per questo che la gente non lo capiva, perché parlava per frasi fatte, spesso in rima baciata, ma anche con parole che nessun comune mortale avrebbe mai usato in nessuna comune conversazione. Parole migliori, quindi poco adatte al mondo reale.

20170523

#1691

È difficile rispondere alla sua domanda.
"Che genere suoni?", mi chiede, ma devo trovare qualcosa di chiaro e distinto, anche se quel che faccio in sé non è né chiaro né distinto.
" Bob Dylan," rispondo alla fine, per dare un'idea del campo d'azione.
Il fatto che lei dica immediatamente di capire a che genere mi riferisco—di che Dylan stia parlando—mi fa capire che non ha capito niente.

20170522

#1690

I muraglioni del vecchio castello ormai abbandonato non sono solo pericolanti ma anche altissimi. Camminarci sopra vuol dire farli ondeggiare come denti marci, lunghissimi e fissati male. Ma non posso fare a meno di saltare da merlo a merlo, sporgendomi dall'orlo fin quasi a cadere, e affacciandomi sul baratro, che si affaccia su di me.

20170521

#1689

Davvero non capisco perché mia madre continui a provocare la strega che vive nel buco di quella parete di casa mia. Devo tenerla a freno mentre l'essere immondo, fatto di stracci e corde, mette la testa fuori e ringhia tra i denti sporchi e sputa.
Ma niente, più quella si sporge dal suo covo più mia madre le urla contro, la deride, la schernisce, la sfotte finché la strega non è praticamente tutta dentro al mio salotto, col pericolo che non vada mai più via.
Mi ci vogliono due o tre colpi di ciabatta ben assestati sul cranio, come recitano le istruzioni, per rimandarla lì da dove è venuta. Mia madre invece mandarla via non posso, me la devo tenere così com'è.

20170520

#1688

Continua da anni ad affannarsi e correre verso quella che considera la meta della sua vita. Ma non si è mai fermata un attimo a chiedersi se per caso non sia già arrivata? Se non sia questo, ora, il posto in cui dovrebbe essere, almeno per il momento? Se l'abbia addirittura superato senza accorgersene e stia ora vagando nel nulla più assoluto? E quale sarebbe poi questa meta, esattamente? Con precisione non lo sa  nemmeno lei.

20170519

#1687

Il sequel dell'horror con le cimici protagoniste esce in sala a meno di un anno dopo il primo film, e in qualche modo è ancora più agghiacciante.
Ora i mostri sono quasi tutti morti, e giacciono stecchiti sui pavimenti della vecchia casa di campagna; ma alcuni esemplari più coriacei hanno acquisito la capacità di mimetizzarsi con l'ambiente, e vengono fuori all'improvviso in attacchi di furia cieca e selvaggia, per quanto scoordinata.
Una notte di suspense passata praticamente in bianco dai due unici spettatori, a sudare sotto le coperte in attesa del prossimo assalto.

20170517

#1686

Infanti torturati e altre entità non adulte—o quantomeno non ancora mature—gemono sotto l'impiantito di legno ad ogni mio passo.

#1685

È frustrante questa impossibilità di fermare le cose. Tutto procede secondo i piani di nessuno ma inesorabilmente verso un cambiamento, quasi sempre in peggio.
Impossibile fermare i capelli che crescono—per non parlare della barba—, impossibile fermare un momento nella sua perfezione, impossibile bloccare il tempo sul più bello.
Questi orologi? Vanno ricaricati ogni sera o, in altri casi, avranno bisogno di una pila nuova (a meno che non li si voglia sempre fermi, che è un altro modo per dire quel che intendevo dire).

20170516

#1684

Ragazza contrariata scende le scale della clinica spiegando alla madre zoppicante la differenza tra Caso e Destino.
"Destino è un parola grossa, mamma," dice aiutandola a scendere.
Come se Caso non lo fosse.

20170515

#1683

Salire col proprio bambino sulla nuova metropolitana senza conduttore, essere abbastanza fortunato da trovare posto sui sedili frontali, appoggiare le mani al vetro e fargli credere che a guidare sia il suo amato papà, con la forza del pensiero, un'energia sprigionata dal corpo, quel che è…
E quando l'illusione è totale, proporgli di guidare, solo per pochi secondi, ce la puoi fare, hai gli stessi poteri di papà etc.
I posti davanti sono i più ambiti dai genitori in cerca di diversivi per i loro figli irrequieti, annoiati o apatici; ma sono anche i più pericolosi, quelli in cui, se dovesse arrivare in senso di marcia opposto, la morte di mostrerebbe in tutta la sua feroce ironia.

20170513

#1682

E se i morti non fossero davvero morti per come li intende la scienza oggi, ma fossero solo incapaci di muoversi e comunicare? Se la mancanza di attività cerebrale fosse solo un abbaglio, uno stato di simil vita che non è ancora possible accertare? Se la decomposizione fosse solo una questione di chimica e la mente continuasse invece a ragionare nella prigione eterna di un corpo inerme? A quante Antologie di Spoon River i medici non sono mai riusciti a dar voce?

20170512

#1681

A qualcuno capita, a volte, di avere durante il giorno dei momenti di obnubilamento, come d'incoscienza improvvisa e avvolgente. Be', a me capita l'esatto contrario: nel bel mezzo della notte mi sveglio di colpo, preda di istantanei stati di veglia perfetta. Li chiamo “buchi lumionosi”.

20170511

#1682

Quanto è divertente tentare di infilarmi un verme nelle mutande, eh, quanto? Specie se poi quella bestia immonda cerca di sodomizzarmi e devo tirarmelo via dal culo manco fosse una fila di anal beads...

20170509

#1681

E anche quest'anno siamo sopravvissuti al fuorisalone.
Forse.

20170508

#1680 (iQ#43)

Aprile
lucertole sul tram
e puzza di cipollotto

#1679

Il nostro futuro non sarà fotografabile

20170507

#1678

I am what I don't share

20170506

#1676

Dovette giungere alla soglia degli ottant'anni per scoprire l'esistenza di Leonard Cohen. Gli ci volle così tanto tempo per capire che una voce può essere calda anche se non è bassa. Quella voce, poco modulata eppure così espressiva, lo calmava. Paragonandola a quella del suo amato Dean Martin scoprì tutto d'un colpo la differenza che passa tra la vera arte e la gigioneria.

20170504

#1675

Solo quando mia madre se ne fu andata mi ricordai di essermi dimenticato di attuare il proposito che mi ero proposto fin dal momento in cui era arrivata e il suo telefono aveva squillato al primo messaggio ricevuto: in tutti i giorni che avevo avuto a disposizione non ero riuscito a cambiare quella maledettisisma suoneria fischiettante che va tanto e inspiegabilmente di moda, il suono del nazionalpopolare come sempre alla riscossa.

20170503

#1674

Non so bene come ma alla fine il prescelto ero io, e quindi eccomi sulla lunga pedana piena di dolci che portava direttamente alla bocca della Dea, che enorme aspettava il mio sacrificio. Bella era bella, bionda e tenue come un'amica; ma amicizia non poteva essercene, essendo io umano e lei divina, solo timore e tremore. Ma quando mi chinai per prendere il mio pegno non mi ero reso conto che lei era lì, a pochi centimetri, in attesa di un mio bacio.

20170501

#1673

Sarà pure vecchia e cadente e piccola e stracolma e soprattutto in affitto, ma tutto sommato in questa casa abbiamo cucinato e mangiato e fermentato e lievitato e miscelato e bevuto e festeggiato e pulito e lavato e stirato e riordinato e buttato e conservato e dormito e amato e suonato e cantato e ballato e ascoltato e scritto e letto e detto e fatto.