20170126

#1557 (Le ultime mosche #102)


TABUCCODONOSOR

Si fece largo con le mani nel muro di nebbia folta e bianca davanti ai suoi occhi, avanzando e scacciando i fantasmi umidi e impenetrabili come rovi di rose bianche o di ovatta coltivata, e giungendo infine a un muro di mattoni e travi non meno facile da superare, ma almeno concreto e materiale, così da poter essere affrontato con le sole forze razionali.

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