20080623

#22

Esattamente il giorno in cui vidi quell'enorme colonna di fumo nero dalla finestra del mio ufficio, una nuvola verticale sulla cui origine tutti io compreso ci sentimmo autorizzati chissà da quale potere divinatorio a fare congetture, ed uscii abbastanza tardi, e camminando verso casa dopo ore di mezzi pubblici maleodoranti ed assordanti vidi questa ragazza bellissima ad un incrocio, potete ovviamente non crederci, la ragazza più bella che avessi mai visto, capelli rossi ondulati, sandaletti bianchi e piedi ossuti con le unghie dipinte di rosso, golfino bianco aperto su un gran bel seno a fatica composto in un abitino nero e diviso in due, in maniera imbarazzante, dalla tracolla di una vecchia borsa di pelle, jeans aderenti quanto basta su gambe snelle e muscolose e culo alto e sodo, sguardo pulito e una bocca da morirci dentro, e le parole sei la ragazza più bella che abbia mai visto mi affiorarono tra i denti sbocciando direttamente dal petto, e perchè dovresti credermi? e come potresti mai pensare che dico maledettamente sul serio? che ti amerei davvero da questo istante fino a quello dopo la mia morte? cosa potrebbe convincerti che non sono come tutti gli altri? e anche in quel caso, perchè mai dovrebbe interessarti il mio amore? e ovviamente svanì attraversando la strada, allontanandosi verso la fermata degli autobus, eclissandosi tra due tram con uno di quei giochi da escapista che tutte le ragazze veramente toste conoscono, ed io rimasi con la musica di qualche gruppo di provincia nelle orecchie, qualcosa di periferico ma non di confine (erano i Feelies? i Life Without Buildings? o forse gli Smog?), e tutti venivano dalla direzione opposta alla mia, e tutti avevano facce sconvolte e dalle loro bocche uscivano urla che non potevo udire, e le luci in lontananza erano quelle della polizia ed erano quelle dei pompieri ed erano quelle delle ambulanze, e l'aria era diventata improvvisamente irrespirabile, e quell'edificio in fiamme totalmente distrutto, quello era stato casa mia.

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