20180310

#1878

Le indicazioni di regia non erano molto chiare: dovevo trovare quella valigia infilata in quell'anfratto e, una volta fuori, avrei dovuto affrontare con comica nonchalance il grosso leone che intanto si era appostato ad aspettarmi, e sarei poi dovuto caracollando uscire fuori dall'inquadratura.
Non so che indicazioni avesse ricevuto la belva, ma di certo c'era che risultò molto più aggressiva di quel che avessi immaginato: con scatti decisamente felini mi balzava quasi addosso, a quella velocità che rendeva difficile decidere se correre o fingersi già morti, e più volte con zampe e denti tentò di azzopparmi o azzannarmi, tanto da rendere impossibile concentrarsi su niente che non fosse una via di fuga.
Con totale assenza di nonchalance, ma forse agli occhi degli altri non senza una certa comicità, dovetti rifugiarmi in tutta fretta nella grotta usata come magazzino dalla troupe. Seduto su una cassa fu lì che il leone finalmente mi raggiunse, solo per poi accasciarsi ai miei piedi e posare l'enorme testa sulle zampe. Potei così assistere a quell'incredibile fenomeno di trasmutazione che ti ha reso parte insostituibile della mia vita nella forma in cui sei adesso.

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