ALLERGIA SERIALE
Teneva le piccole lettere, col solito ideogramma cinese con cui s'intende familiarmente 'noi', in una scatola di cartone che una volta aveva contenuto scarpe (o pasticcini, non ricordava bene). La scatola in un cassetto della scrivania da cui un giorno suo padre aveva eliminato tutti i tarli con una siringa. La scatola chiusa, e il cassetto chiuso. Le lettere aperte e poi richiuse. Nessuno, tranne lei, ne conosceva l'autore.
ALLEGRIA SERALE
Si soffiò l'anima nel fazzoletto e poi riprese a camminare sul ponte. Che importava se quell'ombrello l'aveva rubato? La città era troppo bella sotto la pioggia, e poi la luna, la luna.
20150804
#695/696 (Le nuove mosche #64/65)
Pubblicato da
cornelius
a
13:45
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