20120301

#134

La prima notte furono più che altro movimenti scoordinati, spasmi improvvisi e incontrollati, tremori e singulti, resi più angoscianti dal suo stato di incoscienza. Mi voltai a fissarla nel buio, le toccai una spalla e aspettai che si acquietasse.
Quella successiva furono invece note musicali, una rapida successione di toni binari, gemelli, ripetuti in maniera modulare, una vera e propria melodia, breve e perfettamente intonata, sussurrata a bocca chiusa e che pure bastò a svegliarmi. Stavolta fu necessario chiamarla per nome e scuoterla leggermente, prima che si rilassasse.
Stanotte a destarmi è stato lo strofinio leggero ma insistente delle dita sul lenzuolo, come se stesse battendo a macchina. Ha smesso appena l'ho abbracciata, solo per cominciare subito dopo a battere i denti, in un tichettio del tutto simile a quello di un telegrafo che riceva un messaggio in codice morse. È stato solo in quel momento che ho cominciato a sospettare che stesse funzionando come una telescrivente, e che io fosse il destinatario del messaggio che portava.

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