20081119

#46

Un aereo atterra sulla stessa pista da cui un altro è appena partito; ci chiediamo cosa sarebbe successo se per una qualsiasi ragione il primo avesse dovuto ritardare.
E' ormai notte. Siamo in fila come ad un casello, a bordo di un veicolo nazionale, in attesa della partenza. Da qui possiamo vedere con i nostri occhi cosà sarà di noi tra pochi istanti.
Una volta in volo scorgiamo ad est le luci intermittenti bianche e rosse di un aereo in arrivo il che, se aggiunto all'abitudine con cui ormai sfidiamo ciecamente la morte, ci fa sentire come in autostrada, l'emozione del volo lontana anni luce, coniugata al passato remoto.
Dai novemila metri d'altitudine a cui procediamo nel buio osserviamo come scienziati il sistema vascolare e i centri nervosi che formano la parte abitata della nostra terra, registrati da reagenti luminosi che ne rivelano la concentrazione degradante man mano che ci avviciniamo alle alpi, dove, tra le cime irrealmente innevate, la notte si fa sempre più nera, fredda e profonda.

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