20191028

#1993

La vedova dell'architetto, che era ancora una bella donna, viveva al piano terra della casa progettata apposta per loro dal marito. La casa è ora un museo, ed è aspettando mia moglie che, grazie a o per colpa della mia irrefrenabile curiosità, ho conosciuto la vecchia signora: avvolte in una vestaglia di seta a fiori non sembrava in nessun modo sorpresa di ricevere la visita di uno sconosciuto, malgrado i cartelli avvisassero chiaramente che quell'area del palazzo era interdetta al pubblico.
La grande porta a vetri satinati e decorati che chiudeva l'area privata del palazzo dal resto del museo era aperta. All'interno dell'enorme sala senza muri erano accumulati i tesori nascosti della collezione, pezzi unici di design mai messi in commercio, progetti di riviste mai realizzate, variopinti zaini di tartan e cordura messi sotto una teca, e su una chaise longue di velluto grigio lei, la padrona di casa in persona, le lunghe gambe abbronzate ancora lisce come quelle di un'adolescente, il buio tra le cosce pericolosamente in agguato mentre, un ventaglio in una mano e un cocktail nell'altra, mi guardava in compiaciuto atto di sfida.
All'esterno, intanto, mia moglie era uscita dal bagno e vagava nell'atrio tra gli altri visitatori, cercandomi disperatamente.

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