20190810

#1966

Quella della scelta del posto in treno è una dinamica molto delicata, e tra le più complesse. Dev'essere quello accanto al finestrino, ovviamente, altrettanto ovviamente posizionato in direzione di marcia e, un'ovvietà da non sottovalutare, non esposto al sole ma, possibilmente, con vista sul lato più interessante del panorama. (Inutile forse dire che sia il posto accanto che i due di fronte devono essere preferibilmente liberi).
Lo si può individuare già prima di salire sul vagone prescelto (uno dei centrali) e, ammesso sia disponibile, si tratterà poi o di scegliere quello contornato da altri gruppi di quattro sedili vuoti o di selezionare il compagno di viaggio ideale, chiaramente salito prima di noi, e che ci guarderà potenzialmente per tutto il tragitto dall'omologo del nostro posto.
Ma a condizionare questa fase subentra quella della comparsa dei nuovi arrivati, che a loro volta valuteranno i vecchi, ovvero noi. Se non si viene scelti come compagni di viaggio ideali si proietterà sui coloro che sopraggiungeranno successivamente l'idea di essere sfigati, ma del resto se si viene opzionati da personaggi particolarmente sfigati si finirà per vivere del loro riflesso per tutto il resto del viaggio.
Del resto, scegliere il posto accanto o di fronte a passeggeri particolarmente stilosi o disinvolti da un lato ci ammanterà della loro aura, ma dall'altro ci costringerà per tutto il tempo che passeremo al loro cospetto a mantenere un profilo adeguato, all'altezza delle aspettative che noi stesso avremo creato ardendo di sedersi esattamente lì.

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