20180126

#1849

Parte I

Quando sentimmo la profonda esplosione a largo dell'isola, in mezzo all'oceano, alcuni corsero sugli scogli della costa per capire cosa fosse successo.
Non ci volle molto per rendersi conto che non avrebbero mai fatto in tempo a tornare indietro: l'onda era enorme oltre ogni dire, a parte il cielo e il mare stesso più grande di qualsiasi cosa avessero mai usato come metro di paragone durante la vita che su quegli scogli stava per interrompersi.
Così preferirono restare lì in piedi ad aspettare che lo spaventoso muro d'acqua li investisse, spazzando via tutto, la vita, la costa e gran parte dell'isola che avevano considerato casa.


Parte II

Tra i pochissimi che sopravvissero, negli anni successivi alla catastrofe io e Kari esplorammo regolarmente i resti di fabbriche, uffici e case in cerca di qualcosa di utile alla nostra sussistenza: pinze, un cutter, fil di ferro, cose del genere.
Ma quel giorno non eravamo soli. Facemmo appena in tempo a nasconderci sotto un palco che doveva essere servito per fare annunci e dare premi durante manifestazioni aziendali, quando un gruppo di uomini e donne in divisa entrarono nella grande sala.
Le giubbe erano nere con decorazioni dorate, e sembravano tutti molto organizzati e determinati, tanto che il mio primo pensiero non fu che fossero anche loro dei sopravvissuti ma che avessero piuttosto a che fare direttamente con l'esplosione che aveva dato avvio alla nostra possibile estinzione.

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