20171218

#1825

Il tubo si trovava nella periferia ex-industriale fuori città, un semplice tubo di plastica ondulata che dall'interno del mondo veniva fuori in orizzontale proprio qui, in quest'aria dismessa, a rivelarci un segreto altrimenti indicibile, o forse solo a farci altre domande.
L'unica cosa che scoprimmo è che era in qualche modo legato a un anello che era in possesso della nostra famiglia da generazioni. La prima volta cadde inavvertitamente, e il risultato fu incredibile: distorsioni della prospettiva e del colore, come se una serie di specchi deformanti si riflettessero a vicenda o una serie di prismi rifrangessero l'uno nell'altro la luce. Poi imparammo pian piano a lanciare l'anello sempre più in fondo, fino a modificare la nostra percezione dell'aria e dello spazio, probabilmente anche del tempo.
Per quanto la cosa fosse affascinante, non era nulla a confronto di quel che sarebbe poi accaduto una volta tornati a casa quando, attraversando i corridoi illuminati in colori pastello e aprendo porte leggere come piume, l'origine di quel mistero inspiegabile sarebbe venuto a trovarci durante la notte, fin dentro le nostre camere.

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