20170307

#1620

Stasera Malcom è qui per insegnarvi un gioco, sì, è quel tipo magrolino coi capelli perfettamente rasati e vestito di nero che si fa largo tra gli amici stringendo mani e spargendo timidi sorrisi. Ti ha guardato da quando è entrato, vuole capire chi sei, come sei fatto, se sei pronto, mormora qualcosa ("È un esame") e poi, mentre il tabellone viene aperto e le carte distribuite, viene a sedersi difronte a te.
Il gioco è di quelli da tavola, ma prevede anche una speie di bersaglio tondo da appendere al muro, fatto di cerchi concentrici bianchi e blu e una serie di caselline simili a piccoli bersagli umani. Scherzate sull'uso di alcune barrette di metallo che sembrano righelli, si usano per evitare che il vicino veda il vostro gioco, ma voi li usate come spade e ridete come adolescenti, sotto lo sguardo concentrato e paterno di Malcom. Ci sono giochi basati sull'uso di spade finte. Ma questo gioco no.
Questo gioco si basa sulla collaborazione, una cosa che il consorzio umano sembra ormai evitare, di cui si è sostanzialmente dimenticato. Lo scopo di questo gioco non è né vincere né perdere ma letteralmente partecipare. Partecipare il più a lungo possibile. Una volta che avrai deciso di partecipare (e deciderai di farlo, te lo assicuro) non potrai smettere di essere parte del gioco. La pena è l'ostracismo. Se smetti di partecipare a un gioco a cui partecipano tutti (e partecipano già tutti, questo ti è chiaro), sei automaticamente fuori dal consorzio umano, sei un rifiuto della società, ghettizzato e di conseguenza escluso da ogni attività sociale. Sei solo, e non è divertente.
Gioca ora, devi per forza, abbiamo organizzato questa festa per te e né tu né noi possiamo permetterci che tu non ti divertirta.

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