20170211

#1574

Il piano terra dell'albergo, che era stato costruito all'interno di una moschea in disuso, era completamente militarizzato, tanto che nemmeno il trucco del tram dirottato bastò a svuotarne la hall. Eppure un solo soldato, che eliminai facilmente, mi seguì mentre cercavo di defilarmi verso il retro. Qui sorgeva una specie di pronao al contrario, probabilmente anteriore alla costruzione della stessa moschea, con un cancello e delle colonne, che aveva l'aria di un sito archeologico perfettamente tenuto. Impossibile accedere da lì. Ma mentre alcuni compagni mi avevano raggiunto solo per poi desistere, trovai un accesso arrampicandomi su degli altissimi scalini laterali scavati dal tempo e dall'incuria. Fu lì che fui colto dall'ombra: un essere che venne fuori dal buio della parete strisciando come un animale, lento e minaccioso, con più arti del normale, oscuro e maligno e ghignante. Ma ero ormai alla porta sul retro: ciò che nascondeva, ciò che era stato celato a tutti per tanti anni, era lì nella vasca, una donna che avrebbe potuto essere un uomo, molto bella, a suo modo, che continuava a lavarsi come se la cosa non la riguardasse. Ma se da un lato avevo trovato la cosa per cui tante vite erano state sacrifiate e tanto denaro bruciato e tante forze dispiegate, dall'altra, anche se non lo sapevo ancora, l'ombra era entrata dentro di me. Era questo il prezzo per la salvezza del mondo.

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