20160831

#1292

Al signor Anders Weberg diciamo che, malgrado una certa dose di sperimentalismo sia sempre stata ben vista da questa commissione – composta per altro da autori che non hanno disdegnato, nella fase più giovane della loro stessa carriera, la pratica dello scandalo e della sorpresa – il paragone col nostro vecchio e rimpianto amico Ingmar Bergman ci appare eccessivo e in qualche modo perfino blasfemo, perché stiamo parlando di un regista così grande ed estremo da ottenere in sole tre ore di pellicola lo stesso devastante effetto che questo suo sedicente epigono ha raggiunto – e con scopi non altrettanto nobili – col suo film di trenta giorni.

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