20160601

#1163

Dice bene, lei, quando mi accusa di farla troppo facile, e che è semplice accusare chi vive in città di aver rinunciato ai propri sogni quando la vita mi ha dato così tanto. Ma i sogni di cui parla lei sono quelli in cui si può credere solo a posteriori, una volta che sono finiti, e cioé quando ci si sveglia la mattina dopo. Quelli che intendo io sono invece i sogni che esistono solo perché li si vuole sognare, che sono fatti dell'unico obbligo morale che abbiamo nei confronti di noi stessi: quello di non sprecare la nostra vita. È vero, sono stato fortunato, perché non tutti i sogni si avverano, anzi a dire il vero quasi nessuno. Ma non si può sperare di vincere al giorno senza prima giocare, no?

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