20160521

#1143

"E qual è la differenza tra i tuoi carpentieri e i miei?" chiese il Re.
Assi e pezzi curvi perfettamente tagliati e levigati giacevano ai nostri piedi sul molo del porto di B. assieme al mio socio guidavamo Carlo XII verso la nostra ultima creazione.
"Che hanno competenze e strumenti migliori, appositamente acquisite e studiati per le esigenze di un tipo di scafo completamente nuovo."
L'introduzione ebbe il suo effetto: quando salimmo sul ponte al Re brillavano già gli occhi. Forse vedeva già le battaglie a venire.
"E quanto mi verrebbe a costare questo tipo di scafo completamente nuovo?"
Al mio socio venne la fregola e propose subito di essere pagato com le pelli per cui il regno era famoso, per quel suo zio Abbate (aggiunse come per giustificare con ragioni più pie la sua smania).
Io guardai il Re come se fosse un mio caro amico, gli peresi le mani – cosa che lo colpì ma non lo disturbò più di tanto – e dissi: "Se vi piace questa nave, permettetemi di costruirvi un'intera flotta."
Il Re sorride come credo non avese avuto più motivo di fare da molti anni. "La costruiremo secondo le vostre necessità, assecondando i bisogni del regno e seguendo la volontà di Dio."
Come si dice? Ce ne vuole uno per beccarne uno: aveva già messo mano al suo Sherry migliore.

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