20160208

#964

Solo tra gli uomini, ero riuscito a raggiungere l'Olimpo e a nescondermi dietro un ginepro secolare. Lì indossai l'elmo, anch'esso forgiato da uomini, che mi avrebbe permesso di guardare le divinità senza esserne folgorato alla sola vista.
Come un giovane lupo resta acquattato in attesa della preda – per istinsto è pronto a uccidere, ma il cuore gli balza nel petto e il respiro è corto nei polmoni per l'emozione della prima caccia – così io aspettavo protetto dal grande arbusto e dall'elmo.
Fu allora che scorsi il mio primo dio, Febo fulgente, camminava lento ed immenso, come sovrappensiero. Dietro di lui e dopo, altre deità splendenti apparvero ai miei occhi, Ares selvaggio, la bella Afrodite, Atena sapiente e, più lontano, forse addirittura le ombre di Zeus onnipotente ed Era maestosa.
E tutti vagavano come senza meta e senza memoria, lenti in modo esasperante, lo sguardo vuoto, terribile quanto privo d'oggetto. Come automi, poco mancava che non si scontrassero nel loro errare meccanico e insensato.

No comments: