20160127

#937 (Elegia del Bernina)

Dopo aver fronteggiato le cime più alte, e aver mangiato con lo sguardo pieno di nevi perenni, e aver camminato al centro del lago che divide il Mar Morto dall'Adriatico, il Danubio dal Po, e dopo aver staccato cristalli di ghiaccio impilati come paletti gli uni accanto agli altri, e aver abbandonato il bosco dove gli alberi sono avvolti si seta e vermi, ci inoltriamo lungo la strada segnata dalla ritirata del ghiacciaio, riattraversiamo la storia triste e spoglia di un evento senza pari, la corsa lentissima eppure sempre più veloce del gigante che torna a se stesso, da dov'è venuto, lasciandosi dietro un nulla lunare, piante man mano più basse, massi più grandi metro dopo metro, vuoto più desolato passo dopo passo fin dove la lingua sporca e fredda resta ormai muta, ripiegata su se stessa come un animale braccato dal tempo.

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