20160112

#909

È ormai chiaro che mia madre non è più mia madre.
Mi compare davanti all'improvviso nella veranda sul balcone, ma allo stesso tempo ci mette un'eternità, e prende a muoversi verso di me, a passi lentissimi, lo sguardo ebete, invecchiata più del plausibile, in pigiama, fissandomi vaga più che triste, anzi in modo minaccioso.
Sì, ecco cosa mi ha fatto reagire, i suoi occhi velati di rabbia cieca, come quelli di un automa a cui abbiano inculcato la missione di eliminare ogni presenza umana dalla faccia della terra.
È per questo che mi ritrovo a sbatterla ripetutamente con la testa sui vetri infrangibili delle finestre, finché la sua sopravvenuta incoscienza non mi permette di fuggire.

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