In questo particolare stato di cose la guardia subisce la stessa costrizione del carcerato, è egli stesso prigioniero del suo lavoro, e malgrado guadagni uno stipendio e la sera possa tornare a casa dai suoi e all'aria fresca, è alla mercé del detenuto, per così dire nelle sue mani: stessa solitudine, stesso silenzio, stesso tempo pericolosamente passato con se stessi e i propri pensieri circolari.
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