20150827

#711 (Elegia di Budapest)

La statua di un generale,
quindi di nessuno in particolare/
un cane da slitta che corre sull'autostrada,
al collo un guinzaglio/
militari con gli occhiali da sole
e il cranio putiniano/
poliziotti col cappello di pelo,
la camminata sovietica,
si danno il cambio della guardia,
muovendosi come cavalli ammaestrati/
una città vecchia, una ancora più vecchia,
nascosta
tra condomini di socialismo iperreale/
la metropolitana scorre a senso unico
tra l'opera e la casa del terrore,
tre alberi anneriti puntano al cielo
tra le macerie del quartiere ebraico/
la sinagoga è chiusa,
vuota,
gli americani sono atterrati
su un intero quartiere/
le terme ottomane
sono un girone dantesco
ottagonale
in cui non filtra la luce del sole,
tra l'aria che manca
carne umana nuda si accalca
nella nebbia
solforosa.

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