I GABBIANI ASSAGGIANO
Ma la realtà non assomigliava neanche lontanamente a quello che si vedeva nelle sue fotogfrafie. Così si disperava, senza comprendere che sarebbe stato più importante imparare a vedere meglio e saper approfittare della verità prima che del ricordo
I GABBIANI ATTACCANO
Lei non mi guarda neanche, enorme, distillato di argento ed epidermide, fatta d'inchiostro e colla di pesce. La sua classe la rende distante, più profonda del malessere più profondo, oscura come la malattia che non mi permette di distogliere lo sguardo.
20150727
#683/684 (Le nuove mosche #57/58)
Pubblicato da
cornelius
a
13:40
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