20150224

#512 (Le mosche #136)


NE JETEZ AUCUN OBJECT PAR LA FENETRE

Non potete immaginare, mia adorata, lo strano destino delle mie sensazioni in quell'istante. Oltre il finestrino del treno (un treno lunghissimo, terra ovunque, viaggio che non finisce mai) c'era la quiete di un paese mai visto prima: un treno antico di ruggine sulle rotaie, due case uguali in lontananza sul colle. E poi odore di carne cotta, quasi bruciata (un odore di casa, direi). E poi ancora due note di flauto, tra gli alberi, distinte, oltre le case, laggiù oltre la notte. Avrei voluto scendere, ma ebbi una strana paura.

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