20150218

#508 (Le mosche #134)


SENZA ZANZIBAR

Odiava tutti quei bigliettini che rimangono alla fine di una more, tutte le frasi dette ma ormai ricredute e rimangiate, tutti i regalini che ora dovevano sparire da mensole e librerie, magliette dai cassetti e fotografie dai portafotografie. Pensava, e questa era sua ferma convinzione, che fosse meglio per tutti garantirsi un futuro privo di ricordi spiacevoli ipotecando lo spazio della casa, perché gli oggetti durano molto più della memoria.

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