Si leggeva una volta nei fondi di caffé che il Vulcano avrebbe eruttato il Dio Calamaro (o lo spirito del, non era ben chiaro), e seduti ai tavolini di ferro battuto e marmo del bar ancora oggi aspettiamo, un occhio al bicchiere colmo di rum agricolo, zucchero e lime, e un altro alla vetta del monte, perché non c'è verità qui sull'Isola che non sia prima passata per una tazzina incrostata.
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