20130906

#183

Ricordava molto bene quel documentario di Quark sulla fine del mondo: gli edifici erano ricavati da scatole di polistirolo, e crollavano pian piano l'uno nell'altro come in un domino; i ponti erano invece di cartoncino, e crollavano spezzandosi sotto il peso di automobiline di metallo in scala 1:12, mentre la voce fuori campo di Claudio Capone, paterna e preoccupata, elencava tutti i danni provocati dall'uomo alla natura nel corso dei secoli recenti. Con i rumori indistinti del deserto di distruzione che dalla superficie, in lontananza, gli riempivano ancora le orecchie, ora sapeva che quel video non assomigliava affatto alla fine del mondo. Nella luce tremula del garage valuta ora l'adeguatezza di una vecchia spada giocattolo, spuntata ma comunque di metallo, confrontandola col peso di quella, altrettanto inutile, della divisa da parata del padre; che intanto sta sgozzando maldestramente suo figlio, che urla strozzato mentre affoga nel sangue. Quale sarà lo scopo del suo primo colpo di lama? Porre fine alle terribili sofferenze del figlio, o punire l'incapacità spaurita del padre?

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