20120824

#158

L'edificio di due piani era stato tirato su un milione di anni prima all'angolo tra le due strade, piantato nel punto in cui la provinciale getta una traversa fin dentro il paese. Chi lo guardava dal davanti vedeva solo il bar al piano terra, le vetrine oscurate, le sedie spaiate, gli ombrelloni chiusi, i tavolini di plastica sbiaditi dal sole e l'insegna che prometteva mariscos (tapas e raciones) in un rosso rosicchiato dal vento e dalla salsedine. Ma chi girava l'angolo e lo guardava di lato scopriva il grande muro di onduline frangifuoco imbiancato alla meno peggio e un'unica finestra al secondo piano, le imposte chiuse, le tende tirate, e sotto al davanzale un neon con scritto EDEN a fare l'occhilino. È così che tutti la conoscevano ormai, Eden, è così che la chiamavano, anche chi sapeva che il suo nome era Teresa. E anche se ormai il neon non funzionava più e lo si poteva vedere praticamente solo di giorno, tutti sapevano che di notte, quando il bar chiudeva, Eden metteva in vendita le sue freschezze (tapas o raciones), prigioniera come una principessa in un incubo di provincia.

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