20100904

#95

Ha ormai raggiunto quel tipo di fama in cui il nome dell'autore viene scritto a caratteri molto più grandi del titolo del romanzo. Eppure continua ad andare in giro vestito come Ahmadinejad, il volto torvo e la barba di una settimana, un Clint Eastwood invecchiato male.
Mi faccio largo tra la folla e lo raggiungo dietro al banchetto degli autografi. Non è stupito di vedermi, però nei suoi occhi c'è una riconoscenza tutt'altro che scontata.
"Ce l'hai fatta," dice. "Mi dai dieci minuti?"
"Non posso credere che tu non riesca a rinunciare al tuo stile nemmeno per una serata come questa."
Si guarda il giacchino impermeabile, toccando distrattamente il tirante della cerniera con le dita. "Non è il mio stile" dice, "è il modo in cui mi vesto."
"Ti vesti come uno sfigato."
"Il modo in cui mi vesto non ti riguarda, ovviamente. Ma ha i suoi vantaggi, se t'interessa: per esempio mi evita tutte quelle faticosissime discussioni con gli Africani che cercano di venderti libri di poesia o alle brutte di farsi offrire il caffè. Con gli sfigati non ci provano nemmeno. Sai che detesto dover inventare palle per dissuaderli... Se fossi crostretto, piuttosto, li manderei a quel paese. Sarebbe meno ipocrita."
"Papà, loro ci vengono, da quel paese."

No comments: