Signora, che vuole che le dica? Io son stata fortunata. Il mio Piero era un bambino tanto difficile, mai un amichetto, mai una fidanzatina, sempre solo in cameretta coi suoi modellini. Aeroplani, trenini, macchinine e carrarmati, solo a questo pensava. Grazie a Dio adesso coi giocattoli ci lavora. Dovrebbe vederlo, nel suo negozietto... un tesoro. Pensi che ogni giorno arriva mezz'ora prima dell'apertura e prende a pulire tutto, il pavimento, le mensole, perfino la maniglia della porta e l'insegna. Io, per me, gli dò una mano come posso, sto in negozio a far la maglia o a badare all'attività quando lui è fuori per incontrare un fornitore. In fondo è sempre il mio Piero. Pensi che mette ancora le stesse maglie a righe bianche e blu, e i jeans corti, e le espadrillas di tela blu di quando era piccolo.
3 comments:
bello,
un poco inquietante, ma di un inquietante ironico, ma di un ironico amaro, ma di un amaro compassionevole. Insomma ti inquieta e ti intenerisce come la vista di un malato psichiatrico.
Piuttosto, hai mai visitato il tuo vicino di blog? Basta cliccare in alto su next blog. La sua erba ti sembrera' certamente piu' verde dela tua, ma e' solo perche' e' erba che cresce vicino alla lapponia.
Luca
luca, voglio rivelarti una cosa: i vicini di blog cambiano in continuazione con modalità random.
grazie comunque per il bel commento: inquietudine, ironia, amarezza e compassione sono tra le lenti che preferisco per guardarci la realtà attraverso. poi forse ti interesserà sapere che il malato psichiatrico di cui parlo nel rappunto esiste davvero, io ho solo deciso di raccontarlo dal punto di vista della madre (del resto anche lei realmente esistente).
grazie,
dopo aver curiosato tra i vicini di blog mi sono accorto della modalita' random. peccato. era una cosa carina pensare che i blog fossero come tante villete a schiera. quello che ho beccato vicino a te prima era questo http://runwithasmile.blogspot.com/, che e' un po' cosi', ma ha in se' il fascino delle cose nordiche (bionde comprese)
Luca
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