20080731

#33

La prima macchia era venuta presumibilmente dal nulla, comparsa chissà come all'altezza del ginocchio sinistro in forma di irremovibile striscia di ruggine. Poi era venuto il confetto verde di una promessa di matrimonio che in tasca, bagnato della prima pioggia estiva raccoltasi sul paraurti posteriore dell'auto di suo padre mentre lui caricava la valigia della partenza, aveva rilasciato tutto il colorante in una mezzaluna di zucchero umidificato. E ancora frasche e cespugli su colline artificiali appena innaffiate in Agosto, a ordire la loro trama scura come ricordi su di una sindone. Le spille, poi, si sa, lasciano il segno, così come il rossetto altrui la traccia del suo passaggio. E gli schizzi di vernice blu e quelli di acquaragia, e gli acidi da camera oscura, e le pesche sciroppate, la confettura di ciliegia, il trascorrere del tempo a congiurare contro l'illibatezza dei suoi costosissimi pantaloni di lino bianco.

2 comments:

peppino.leonida said...

questa e' la poesia delle piccole cose, la descrizione di una vita attraverso la vita delle cose, il motivo per cui stamattina (prima di leggerti) pensavo a quel barattolo di latta in cui ho messo per anni significative cianfrusaglie, pur non avendolo mai svuotato e inventariato.
Quel barattolo e' lontano da me ora, diecimila kilometri, di fatto non so cosa precisamente contenga e non ci metto una cianfrusaglia da quasi tre anni. Semmai al mio ritorno lo trovero', aprirlo sara' come ripercorrere le macchie su questo pantalone.

Ma la vera considerazione e' un altra: ho assolutamente bisogno di un nuovo barattolo (proprio come si ha sempre bisogno di un nuovo, costosissimo pantalone bianco)

Fantastico.

Luca

cornelius said...

io invece ho un sacco di scatole, parecchie per ogni casa, e aspetto da me stesso di avere l'autorizzazione a descrivene il contenuto. del resto la poesia delle piccole cose è una modalità narrativa che ci ha sempre interessato/accomunato/contraddistinto.

a questo proposito, tra le mille declinazioni possibili, ti consiglio la lettura di 'in gioventù il piacere' (in youth is pleasure) di denton welch (lo scrittore che ha più influenzato burroughs - parola dello zio william), che è poi il libro che sto leggendo adesso.

fantastico.